750 grammes
Tutti i nostri blog di cucina Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
10 maggio 2012 4 10 /05 /maggio /2012 12:08

name

Ammetto che anch’io, come tanti, mi ero perso nella querelle “Bollicine si - Bollicine no” oppure “Spumante va bene - spumante non va bene”, ed avevo perso di vista il vero obbiettivo: parlare di vino e non di forma….
Ci stiamo veramente perdendo in un bicchiere di vino per decidere se il modo giovanile di definire gli spumanti (bollicine) possa andare bene oppure sia dispregiativo verso alcuni vini (sarà mai?), oppure ci intestardiamo nel voler abrogare la designazione merceologica (perché, siamo onesti, il termine spumante è una designazione merceologica: anche i più prestigiosi Spaghetti n° 5 del miglior grano duro e trafilati al bronzo, alla fine rientrano sotto l’anonima voce merceologica di Pasta, eppure nessuno si scandalizza) e così facendo ci distraiamo e perdiamo il punto d’orizzonte degli spumanti italiani: quale sarà il loro futuro?
Pessimo, il futuro dello spumante italiano sarà pessimo (parlo della sorte, non della magari singola qualità), schiacciato da improvvisazione e rincorsa produttiva.
In questo momento la tipologia di vino in maggior ascesa rimane lo spumante: è diventato viatico dell’aperitivo ad ogni latitudine, sia quando viene utilizzato da solo, sia quando lo si impiega per produrre gli aperitivi più richiesti del momento (il veneto Spriz, l’AltoTesino Hugo e tanti altri: negli anni 70-80 l’aperitivo era il vermut, magari con ghiaccio, ora come ora si fatica persino nel bere uno splendido prodotto come potrebbe essere il Gingerino - e tutti gli altri similari - senza averlo spruzzato con almeno un po’ di spumante). E’ diventato vino che si utilizza sempre con maggior piacere per accompagnare i piccoli incontri con il cibo (Prosciutto crudo, Parmigiano Reggiano ed un grande Brut, conoscete spuntino più allettante?)  oppure il vero pasto (qualche anno fa c’era chi inorridiva nel vedere una cena, magari di tutto pesce, accompagnata dalle sole bollicine, oggi il consumatore sembra preferire il pasto completo a bollicine) e quanto sopra sta portando sempre più aziende nel ricercare tale produzione.
Produttori, anche di prestigio, che sino a 12 o 24 mesi fa inorridivano alla sola idea che uno spumante entrasse nel loro listino oggi ne presentano due se non tre, molte cantine stanno sperimentando la produzione di spumanti con uve sino ad oggi mai testate o utilizzate per tutt’altro: recentemente ho appreso di una cantina dai volumi veramente notevoli che ha sperimentato un metodo classico con il proprio  Chardonnay, famoso più per essere vino di prezzo che non di prestigio (e, per pura associazioni di idee, scommetto anche lo spumante sarà tale) e di tanti  viticoltori che stanno utilizzando, in via sperimentale le loro uve mai impiegate per dare bollicine (dal bravo produttore di Kerner a quello del Pigato ed avanti per questa strada).
Alle ultime manifestazioni cui ho partecipato lo spumante era onnipresente, presso ogni produttore: non importa se manca storia, tecnica o vocazione, il periodo è magro, e se il consumatore chiede spumante esso sia….
Qualità spesso mediocri, differenza tra la base ed il vertice qualitativo rappresentata solo da fermentazioni sui lieviti protratte nel tempo (amici produttori, se il vostro vino non ha la struttura necessaria una maggiore permanenza sui lievi servirà solo a rendere evidenti le sensazioni di ossidato) assenza di grandi risultati, e siamo solo all’inizio, a mio vedere il futuro ci riserverà di peggio!
E con tutto ciò noi  dovremmo preoccuparci se la parola bollicine è antiestetica o la designazione spumante eccessivamente generalista? Sarebbe come preoccuparsi se colore delle porte della stalla (rimaste aperte dopo che le vacche sono scappate) sono sufficientemente in tinta con il resto dell’edificio!
 
AC
Condividi post
Repost0

commenti

P
ti rileggo dopo tanto tempo, E' sempre un gran piacere.
Rispondi
A
La nuova frontiera , tutti (o quasi) vogliono attraversarla , al di qua: anonimato e lotta dura per emergere , al di là il mondo dorato delle bolle , dei guadagni , dell' export facile dei soldi<br /> pronti ... il problema è che molti non hanno i mezzi per vivere al di là; non hanno uve , impianti , capacità tecniche e commerciali... Ma ...si guadagna di più a fare il bracciante in Moldavia o<br /> il lavavetri in Italia?<br /> Salute
Rispondi
C
...Bravo, grande Alessandro!!! ...ho giusto postato stamni un commento su "millebolleblog" con la stessa tua chiosa d'apertura... solo che invece di pasto ho proposto di cancellare le speci<br /> "salumi" e "pane"....
Rispondi
A
Signor Carlassare, seguo il suo blog da molto tempo, e per quanto ho letto sino ad oggi la ritengo una persona arguta.... ma oggi mi stupisco, perchè a me viene subito in mente che i signori della<br /> Franciacorta facciano il gioco sul nome apposta per evitare di essere confusi con i tanti spumanti che usciranno nei prossimi anni. Lei non lo pensa?
Rispondi
P
Ciao Ale, ho letto e riletto quanto hai scritto pensando al giorno in ci siamo incontrati allo scorso Vinitaly: molte aziende presentavano per la prima volta il loro spumante, qualcuno lo abbiamo<br /> anche assaggiato assieme.<br /> Che tu abbia ragione anche questa volta?
Rispondi

Home

DISCLAIMER

Questo blog non è, ne vuole essere, una testata giornalistica: viene aggiornato mantenendo una periodicità quasi quotidiana, a pura discrezione di chi lo scrive, pertanto non può essere considerato prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7 marzo 2010.

Le immagini e le fotografie a corredo dei post sono state eseguite da chi le pubblica, oppure raccolte in rete.
L'eventuale pubblicazione di immagini coperte da copyright è avvenuta senza intenzionalità. Esse verranno immediatamente rimosse a seguito di semplice richiesta tramite e.mail all'indirizzo alessandrosb@libero.it

PROFILO DEL BLOG

Questo blog nasce il 30 gennaio 2009 come strumento di comunicazione e di confronto tra i soci del Circolo dei Saggi Bevitori (vedi sotto).
La sua evoluzione lo ha portato sempre più ad abbandonare tale compito per divenire un punto di osservazione rivolto non tanto, o non solo, al vino, quanto al mondo ad esso collegato. 
Dal 1° gennaio 2012 il blog vive di completa vita propria ed è l'espressione del pensiero sul vino, e del mondo ad esso correlato, dell'autore. 

Archivi

E DI CHI LO SCRIVE

Se è vero che dietro ad ogni bottiglia di vino c'è un uomo, decisamente io sono davanti a tale bottiglia: infatti non ho nessun interesse economico, diretto o indiretto, con il mondo produttivo del vino ne con la parte di commercializzazione o vendita, pertanto nessuna mia opinione può essere influenzata da tale aspetto. 
Sono nato nel giugno del 1967 ai piedi del Monte Grappa, e vivo il vino come elemento parallelo alla mia vita: per questo amo parlarne.
Non cerco filtri o alibi: firmo ogni mio intervento e sono sempre raggiungibile all'indirizzo mail alessandrosb@libero.it

IL CIRCOLO DEI SAGGI BEVITORI

colori-bis2.gif

Il Circolo dei Saggi Bevitori è un'associazione enoculturale no profit che si prefigge di promuovere ed educare all'arte del bere bene. I Saggi Bevitori sono persone che amano condividere questa gioia, ed il Circolo è aperto ad ogni persona che voglia approfondire le proprie conoscenze oppure trasmetterle.

Per maggiori informazioni visita il sito digitando qui oppure scrivi a info@saggibevitori.it 

Sede operativa: C\O Asolo Golf Club 
La sede operativa è situata presso l'Asolo Golf Club, in Via Dei Borghi n°1 - 31034 Cavaso del Tomba (TV)