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21 settembre 2011 3 21 /09 /settembre /2011 12:26

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Questo non è un blog scientifico, e voi che mi leggete lo sapete bene, se mi permetto di parlare di un aspetto su cui non vanto nessuna competenza è solo per informarvi di un problema che potrebbe tradursi (sottolineo la parola potrebbe) in uno dei più gravi problemi che gli amici viticoltori si troveranno a vivere dopo la filossera, e su cui sta gravando un silenzio ingiustificato al di fuori dei canali scientifici..

Sia ben chiaro che non si deve fare allarmismo oltre il dovuto: pertanto leggete a cuor leggero quanto scrivo, ma già leggere a cuor leggero significa comunque sapere!   

 

La Drosophila Suzukii, conosciuta anche come moscerino dei piccoli frutti, è un parassita polifago che attacca le specie frutticole. Il suo nome lo si deve allo scopritore, il dottor Matsumara Suzuky, che ne descrisse la specie nel 1931.

Originario del sud-est Asiatico il parassita si è propagato solo nel 2007-2008 nel nord America (ma in compenso i notevoli danni causati e la velocità di diffusione hanno messo in grande allerta i coltivatori) mentre in Europa ne è stato riscontrata la presenza per la prima volta nel 2009, e nel 2010 si è potuto assistere ai primi veri attacchi in massa sui piccoli frutti e su drupacee (lamponi more, mirtilli, ciliegie, ecc.)

La particolarità che differenzia quest'insetto dalla più comune ed innocua Drosophila Melanogaster è l'ovodepositore dentato di cui la femmina è dotata!

Mentre la Drosophila Melanogaster, animale che si può definire parassita passivo perché si limita nell'infestare solo la frutta caduta, in fase di decomposizione o danneggiata da altri agenti (ad esempio grandine) la femmina del Drosophila Suzukii può perforare (grazie all'ovodepositore dentato) l'epidermide della frutta in fase di maturazione, e depositare  le uova all'interno del frutto. Oltre al danno provocato dall'alimentazione larvale vi è il taglio provocato dall'ovodepositore che espone il frutto ad infezione batteriche e fungine.

Il problema nei frutti rossi è già serio, ma sembrava essere inesistente in viticultura, ma purtroppo così non è: già l'anno scorso si sono registrati attacchi sporadici e limitatissimi sulla vite, ma quest'anno le prime aggressioni di massa hanno fatto comparsa tanto in Trentino ed in alto Adige quanto in Veneto, ma sono certo che anche in altre regioni si comincia a riscontrare la presenza di tale parassita. suz2

Anzi, è parassita talmente “estraneo” a noi che moltissimi viticoltori ne stanno verificando i danni senza sapere a cosa questi siano dovuti!

Io stesso, come scritto ieri, ho avuto modo di vedere dell’uva aggredita (in cui erano state depositate delle uova) e solo grazie alla descrizioni di quanto visto a due carissimi amici (e bravissimi produttori, nonchè sagaci interpreti di quanto loro  descritto) Andrea Miotto e Mario Pojer, ho potuto apprendere cosa mi ero ritrovato a vedere.

Per farvi comprendere la possibile gravità che potrebbe comportare la diffusione di quest’insetto vi bastino due dati: in campo frutta si sono registrati attacchi che hanno comportato la perdita dell'80% dell'intero raccolto o in taluni casi la perdita totale, e sapere che tale insetto ha una capacita  riproduttiva di 10-13 generazioni all’anno, con la deposizioni di 400 uova per singola femmina. (la quale deposita 2-3 uova per singolo frutto).

Capirete che velocità di propagazione e numero di frutti aggrediti possono dare risultanze spaventose, inoltre sembra alquanto complicato, in forza di quei 13 cicli riproduttivi prima scritti, adottare un’efficace soluzione a base insetticidi, così come danno risultati insignificanti trappole ed altro. 

Non essendo competente in materia non ho idea di quale sarà la soluzione che verrà adottata, ma di sicuro una certezza vi è: serve l'intervento, il supporto e l'assistenza di tutti gli enti preposti: questa potrebbe essere (e come prima sottolineo la parola potrebbe) una sfida troppo grande per lasciare soli i nostri amici viticoltori, almeno questa volta non è pensabile se la sbrighino da soli!

Io posso solo informare, nella capacità che questo blog può avere, ed esprimere la mia solidarietà più totale.

 

AC

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commenti

E
Ho diverse piante di frutta e da anni sto studiando come eliminare calabroni e vespe che mi distruggono gran parte di mele, uva, albicocche, pesche ecc.<br /> Quest'anno ho trovato su una fiera, dei tappi gialli da mettere sulle bottiglie di acqua minerale usate ed un foglio a corredo su come preparare le esche.<br /> Ho messo una decina di queste trappole ad una distanza di circa 25 metri tra loro, con dentro ogni bottiglia 3 cucchiai di zucchero mezzo bicchiere di birra e mezzo di vino bianco, ed il risultato<br /> è stato sconvolgente, non ho più visto volare una vespa od un calabrone, perché le bottiglie si sono riempite di questi insetti morti, la frutta (pochissima dato l'annata impietosa !) non è stata<br /> minimamente rovinata da questi animali, tanto che anche i vicini di casa hanno adottato la tecnica.<br /> Con lo stesso sistema ho eliminato anche tutte le mosche ed i moscerini, ho solo modificato le trappole, si lascia il tappo alla bottiglia e si fanno 2 o 3 fori di 5 o 6 mm sulla parte più stretta<br /> della bottiglia in cui su versano 2 bicchieri d'acqua con scarti di acciughe, sardine ecc.<br /> Per eliminare la Drosophila Suzukij si posso usare le bottiglie come per le mosche, mettendo per ogni bottiglia 250ml di aceto di mele più 100 ml di vino rosso ed un cucchiaio di zucchero, se lo<br /> facessero ad inizio della primavera tutti i frutticoltori il problema sarebbe risolto.. fate una prova per vedere i risultati...<br /> <br /> Questo è senza dubbio un sistema efficace, dato che sfrutta il richiamo odoroso e costringe l'animale a suicidarsi... inoltre la trappola rimane attiva sempre anche col cattivo tempo che non la<br /> neutralizza lavandola come gli insetticidi, ed il contenuto finale (da sostituire ogni mese circa) è un ottimo fertilizzante naturale !
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G
Sono un piccolissimo produttore di vini della Valle d'Aosta.<br /> Confermo al 100% quanto scritto da A. C., al quale faccio anche i complimenti per la chiarezza e la qualità dell'informazione.<br /> Purtroppo da due anni (2011 e 2012) anche alcuni dei miei vigneti sono stati infestati dalla D. suzukii. L'attacco si è verificato in particolare su alcuni vitigni: primi tra tutti il Vien de Nus e<br /> il Petit Rouge. L'attacco è risultato superiore al 60% con conseguenti notevoli perdite di prodotto.
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S
<br /> Ciao, sono uno studente dell'ultimo anno di agraria ed ho trovato questo blog in un motore di ricerca.<br /> L'articolo è piacevole anche se non comunica novità tecniche ma è importante perchè per la prima volta un blog di critica enologica parla di una cosa tanto seria quanto veramente preoccupante.<br /> Non capisco perchè i blog di vino non parlino di questa sciagura che potrebbe diventare una catastrofe per il mondo del vino come è stata la filossera.<br /> <br /> <br />
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