Sabato 3 settembre, ore 19,15.
Non sono in grado di comunicarvi la temperatura dell'aria o il tasso di umidità presente, ma vi assicuro che per tutti agli invitati al matrimonio cui ho presenziato sabato, l'arrivo nella bella villa situata a pochi chilometri da Montebelluna (TV) è stato motivo di conforto: non solo per le sale climatizzate o per il giardino confortevole, ma anche per la possibilità di rinfrescarsi e deglutire una fresca bibita, visto che la temperatura percepita era più consona ad una oasi sahariana che non alla campagna trevigiana in un sabato di inizio settembre...
Una volta placata la sete e ristabilito quel minimo contegno che una cerimonia nuziale richiede (mal sopporto chi si toglie la giacca durante un pranzo nuziale, ma sabato ho perdonato persino quelli che non l'hanno indossata durante la santa messa) ci siamo tutti avvicinati al ricco antipasto servito a Buffett, ma nel mio caso era ancora la sete a stimolarmi.
Proveniente da un elegante magnum in vetro bianco mi viene versato nel calice un'acqua di colore giallo paglierino molto scarico, direi appena percettibile, e con evidente effervescenza....
"Sarà acqua gasata proveniente da qualche sorgente sulfurea, e forse a questo è dovuto il viraggio del colore?" Questo il mio primo pensiero.
Prendo il calice gentilmente offerto dal cameriere e lo porto al naso: al profumo si presente impercettibile, o quasi, di ogni sentore...
Al gusto si presente impercettibile, o quasi, di ogni sapore...
L'evidente effervescenza colta all'aspetto si ripropone in bocca attraverso bolle grossolane e sgraziate.
Malgrado la fresca temperatura cui era stata servita, l'acqua appena bevuta rilascia, oltre ad una lieve acidità, un calore al palato che sembra quello rilasciato dall'alcool.
Troppo incuriosito chiedo al cameriere di vedere la bottiglia con cui aveva riempito il mio bicchiere, e da quanto scritto in etichetta scopro che avevo ragione: contiene poco più del dieci per cento di alcool!
Strano per dell'acqua... a questo punto leggo l'etichetta nella sua completezza e vi trovo scritto Prosecco DOC Treviso.
Gioia e gaudio, ho appena assistito alla tentata riedizione del miracolo della tramutazione dell'acqua in vino, popolarmente più noto come miracolo delle nozze di Cana.
A differenza del primo miracolo compiuto da Nostro Signore però questo è riuscito male, e nessuno potrà dire «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono» come scritto nel Vangelo secondo Giovanni, e non certo perché tale vino è stato servito per primo....
P.S. a parte quanto appena scritto la conclusione è una sola: o si inizia a produrre seriamente anche il prosecco di campagna oppure ben vengano gli sumanti denominati Prosecco di origine brasiliani anzichè australiana: peggio di quel finto trebbiano spumantizzato alla garibaldina non si può fare!
AC