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17 marzo 2010 3 17 /03 /marzo /2010 02:05
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Faccio mio il bellissimo quesito posto, nei commenti inerenti la serata di venerdì, da Renato Carlassara, ovvero quale deve essere la corretta valutazione di un vino molto vecchio: si devono infatti considerare i medesimi parametri di giudizio di un vino giovane, basati sull’equilibrio e la piacevolezza di beva, o si deve necessariamente tenere conto di altro?
Per vino molto vecchio non si deve intendere un vino di dieci, quindici o vent'anni, quello dovrebbe essere, ovviamente non per tutti ma per alcuni grandi vini, il normale periodo di evoluzione (basti pensare ad un Vega Sicilia Unico che non esce dall'azienda prima dei dieci anni) bensì a quei vini che sono oltre la soglia di invecchiamento propria di quella tipologia..
L'esempio più lampante potrebbe essere proprio il Barolo bevuto l'altra sera al Circolo: un 1958, ovvero 52 anni fa, periodo che anche per un ottimo Barolo è di almeno un decennio oltre la media capacità di invecchiamento. Bene, valutereste il vino con lo stesso parametro di un Barolo del 1997 oppure già il fatto che il vino abbia ancora una minima bevibilità è sufficiente per farci ritenere la degustazione come positiva? 
E qual è il confine corretto tra il piacere avuto perché il vino risulta bevibile e quello dell'aver perso ogni prerogativa organolettica propria della tipologia cui appartiene?
Mi piacerebbe molto ricevere un commento dalle tante persone abituate a stappare bottiglie vetuste, e perche no, anche il commento di chi ritiene sciocco portare un vino oltre la soglia di quello che dovrebbe essere il suo normale periodo di consumo.
Attendo Vostri pareri.
 
AC 
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commenti

C
<br /> ... lo farò allora! Ho montagne di domande che mi girano...<br /> già leggere i bellissimi articoli ed i bellissimi commenti mi danno una visione del vino che sino ad oggi non avevo, e mi sento di colpo impreparata.<br /> l'articolo di oggi ad esempio, il commento tuo e quello di cantastorie, chi avrebbe mai immaginato simili scenari?<br /> rimango perplessa.... e spaventata.<br /> <br /> <br />
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G
<br /> @ Claudia. Benvenuta quando vuoi siamo a disposizione per confrontarci e a .... crearti più dubbi. Ciao Giampi<br /> <br /> <br />
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M
<br /> Il vino possiede più dimensioni ed il tempo è un fattore non ancora del tutto compreso:sprigiona i suoi effetti tramite il profumo e gusto ma anche la sua storia e la sua origine ci aiutano a farci<br /> inebriare e sognare. Il bouquet di un vino veramente grande si manifesta dopo un adeguato periodo di riposo in bottiglia, addirittura uno dei grandi piaceri di un vino vecchio deve essere il<br /> piacere del naso, quasi un lasciarsi bere con il naso.<br /> Lo sviluppo di un Bordeaux in genere è lento e complesso, un Barolo o un Borgogna rosso invece maturano più velocemente all’inizio e restano a lungo all’apice di maturazione. Ovviamente fattori<br /> come qualità dell’annata, maturazione dell’uva, vigneto, stoccaggio e altri ancora influiscono sulla curva di maturazione.<br /> Invecchiare è un lusso che pochi vini possono permetterselo. Nessuna venerazione dovuta per i vini vecchi ma ricerca si, assolutamente!<br /> <br /> <br />
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C
<br /> Che bello ciò che avete scritto!!!! sarete anche saggi bevitori, ma questi commenti sono da poeti del vino.<br /> Grazie Giampi Giacobbo, grazie Cantastorie, grazie Renato, e grazie Alessandro. Chi scrive è una giovane aspirante sommelier il cui vino più vecchio assaggiato era un 1991.<br /> grazie a voi è come se avessi bevuto il tempo.<br /> <br /> <br />
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G
<br /> Esatto Renato è l'inafferrabilità del vino che si ha davanti (p.s. antica mi piace) quel rimettersi in gioco secondo per secondo sta li il fascino. Certo se si cercano solo i difetti e non si vede<br /> tutto ciò che c'è attorno allora non si capirà mai.<br /> <br /> <br />
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Sono nato nel giugno del 1967 ai piedi del Monte Grappa, e vivo il vino come elemento parallelo alla mia vita: per questo amo parlarne.
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