Mi trovo, pur essendo io persona che predilige il confronto (anche) tecnico rispetto a quello puramente (o meglio, esclusivamente) emozionale, nel prendere le distanze da certi eccessi che in questi giorni rimbalzano sul WEB.
Chi naviga con un minimo di curiosità nei blog e nei forum dove si scrive e si discute di vino avrà trovato la notizia con la quale ci viene comunicato come un gruppo di studiosi Australiani, dell'università di Adelaide, abbia scoperto un sistema "infallibile" per datare, e quindi risalire all'esatta annata, una bottiglia di vino!
Per chi non avesse letto tale notizia la potete leggere qui (e vi invito a farlo qui, per comprendere meglio questo post) ma riassumendo in breve posso dirvi che si tratta di una valutazione condotta attraverso gli isotopi radioattivi, rilasciati nel corso dagli esperimenti atomici realizzati negli anni '50, e che le viti (quindi l'uva ed il vino) hanno assorbito e che adesso fungono da "marcatori". Grande can-can specie nel mondo nord americano dove la cosa è vista come rivoluzionaria.... visto che questa scoperta potrebbe mettere la parola stop agli "allungamenti" con vini di annate minori per "moltiplicare" le bottiglie delle annate top!
La prima frase che mi è sovvenuta leggendo tale notizia (pur se volgare posso riferirla visto che la Cassazione l'ha ritenuta, in una recente sentenza, frase abituale) è stata "che palle", poi, rileggendo bene il tutto ho moltiplicato tale epiteto all'infinito....
Innanzitutto la fantastica scoperta ci permette di datare tutto il vino dal 1950 ad oggi.... ed il precedente?
Il fantastico Barolo del 1947 potrebbe essere quindi un abbaglio?
Lo strepitoso Brunello del 1928 una truffa?
E che dire di quel Rioja del 1909 offerto da Giovanni? Falso o imbroglio pure quello? Diamine che brutto pensiero....
E dal lato pratico cosa significa?
Che avremmo la certezza che lo Chateau Lafite Rothschild del 1982 venduto per 28mila euro sia realmente un 1982? Ma non lo dichiarava già il produttore?
Come dite? Che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio...?
Ma allora a che serve tutto ciò? Se viviamo in un mondo dove non ci si fida neanche più della parola del produttore riguardo al millesimo figuratevi se possiamo fidarci di tutto il resto: provenienza delle uve, reali rese in vigna, metodo di vinificazione, ecc. ecc...
"Ma forse la bottiglia è venduta da privato a privato, il produttore non centra..." allora il discorso cambia: se sei possessore di un Lafite del 1982 e te ne privi per denaro anzichè berlo sei un avido commerciante, non un appassionato!
Mentre, se sei persona che spende 28mila euro per una bottiglia di vino acquistata da un commerciante di cui non ti fidi, sei uno che guadagna troppi soldi (con poca fatica) oppure un'esibizionista.
Comunque se devo vivere in un mondo dove la parola di un Uomo non ha più valore, ed ogni bottiglia deve essere accompagnata da un certificato d'analisi preferisco dire "fermatevi, scendo!"
AC